Teatro Tindari - Foto Ass. Culturale Tindari

Il teatro greco è Monumento Nazionale in Sicilia

Tindari, Siracusa, Segesta, Agira e Hippana: il teatro greco è Monumento Nazionale in Sicilia.
Passiamoli in rassegna, uno dopo l’altro… ci direte voi quale preferite, noi li amiamo tutti!

Teatro Greco di Tindari
Il teatro è su una terrazza naturale con una spettacolare vista sul Golfo di Patti e sulle Isole Eolie. È costruito secondo uno schema classico a semicerchio, con una cavea che può ospitare circa 3000 spettatori.
Immerso nel parco archeologico, il teatro Greco, insieme alle terme romane, la Basilica, le abitazioni con peristilio, gli ambienti per il bagno: frigidarium, tepidarium e calidarium, sono pazzeschi!
Vi è anche un Antiquarium dove vi sono reperti risalenti dall’età preistorica a quella romana.
Da non perdere assolutamente è la vista che da sul mare.

Teatro Greco di Siracusa
Qui le donne erano ammesse già nel IV secolo a.C.
Questo teatro ha la particolarità di essere quasi interamente scavato nella roccia. Oltre che per le rappresentazioni, così com’era costume per gli antichi greci, il teatro veniva usato per le assemblee popolari. Dopo essere stato adattato in epoca imperiale ai giochi circensi, il teatro cadde in abbandono.
Le sue dimensioni e la forma della cavea e dell’orchestra e anche le iscrizioni hanno suggerito ad alcuni studiosi di porre la costruzione del monumento tra il 238 e il 215 a.C.; l’impianto attuale è quello successivamente trasformato in epoca romana.
Sin dal 1914 con la nascita dell’INDA lo spazio scenico del teatro greco è stato utilizzato prevalentemente per le cosiddette “rappresentazioni classiche” di tragedie e commedie greche, seguendo i dettami della tradizione.

Teatro Greco di Segesta
E’ nell’area archeologica di Calatafimi Segesta, in provincia di Trapani.
A differenza di altri teatri greci la parte delle gradinate non si appoggia sul fianco di una altura, ma su di una struttura semicircolare, molto massiccia costruita appositamente. C’è la mancanza della tipica struttura a gradoni per sedersi, che è presente invece in molti altri teatri greci. Questo suggerisce che potrebbe non essere stato mai completato. Dal parcheggio se non si vuole fare una salita abbastanza faticosa, può essere utilizzato un bus navetta che fa la spola tra il parcheggio stesso e la sommità del monte dove si trovano il teatro e i resti di vari edifici costruiti e stratificati in diverse epoche. Offre una vista mozzafiato sulla campagna circostante.
Oltre al teatro, nei pressi di Segesta si trova anche un tempio dorico ben conservato, anch’esso risalente al periodo greco, che costituisce uno dei siti archeologici più importanti dell’isola.

Teatro Greco di Agira
Non se ne sa molto… tuttavia abbiamo trovato per voi queste informazioni. Si pensava, in passato, che il teatro di Agira di Enna potesse localizzarsi nell’area dell’acropoli greca, successivamente occupata dal castello medievale, unico punto cittadino da cui è possibile scorgere il mare. Quindi la vista come sempre, è spettacolare!
Si ipotizza che il diametro della cavea misurasse circa 90 metri, quello dell’orchestra circa una ventina. La struttura teatrale era verosimilmente orientata a meridione.

Teatro Greco di Hippana
E’ nell’area archeologica di Prizzi, a Palermo.
Il teatro risale alla seconda metà del IV secolo a.C.; fu distrutto nel 258 a.C., anno del saccheggio della città di Hippana da parte dei Romani nell’ambito della prima guerra punica.
Hippana aveva due cinte di mura, un’acropoli, un’agorà, un teatro che scendeva lungo il crinale. Città che pagò il prezzo di essere alleata con Cartagine e che fu conquistata dai consoli romani Attilio e Sulpicio nel 258 e poi distrutta.
La sua grande Necropoli si estende per ettari con migliaia di sepolture, alcune di elegante fattura con pietra arenaria, corredi funebri composti di vasellame gioielli, monete, che lasciano pensare che probabilmente aveva una propria zecca poco lontana.
Dopo la distruzione forse sopravvisse per un certo periodo se diamo credito allo scrittore Plinio, per poi sparire, la grande vicinanza con Prizzi può far pensare a una qualche continuità tra i due luoghi.

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