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Cameri tra sacro, profano e outdoor… siamo a Novara!

I primi abitanti del territorio di Cameri furono i Liguri-Levi, ma sulle origini del nome, che alcuni ritengono romane, altri celtiche, esistono diverse versioni. Una prima attribuisce il nome Cameri a “Campo di Marte”, luogo presso il Ticino dove Scipione si fermò nella battaglia contro Annibale.

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Storia a parte, Cameri cittadina piemontese, ma a pochi passi dalla lombarda Milano, è una meta per il Fuoriporta in cui poter scoprire architetture religiose e civili, tra queste la Chiesa di San Michele Arcangelo che per gli amanti del genere è una ghiotta destinazione. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali l’altare maggiore, risalente al 1866, l’organo, costruito dalla ditta Bernasconi e inaugurato il 2 aprile 1902, e la statua lignea raffigurante la Beata Vergine Maria, intagliata da Francesco Sella.

Dal sacro al profano, passiamo alla scoperta di Villa Picchetta assegnata un tempo come compenso di servizi bellici ai Cid, famiglia di Saragozza, abitante a Milano, che intraprese numerose opere di bonifica nel territorio e di ampliamento dell’edificio stesso, fino a quando nel 1649 passò per eredità, ai Gesuiti di Novara.

Di mano in mano, la villa oggi è inserita nel Parco Naturale del Ticino e a Giugno, per i fortunati amanti dei Fuoriporta che qui verranno, c’è un angolo della Provenza che li attende, perchè il territorio si riempie di lavanda.
D’altronde la passione di quest’angolo della provincia novarese per i fiori nasce da lontano. Leggiamo da documentazioni che il “Palatium Pichette” era circondato da giardini fioriti e piantumati con alberi da frutto già nei secoli scorsi.

Un po’ di outdoor non può mancare nelle passeggiate Fuoriporta.
La ciclovia del Villoresi è un itinerario ciclabile di circa 100 km che collega la diga del Panperduto, dove nasce il canale Villoresi, e il fiume Adda a Groppello, frazione del comune di Cassano d’Adda. Il percorso si svolge per buona parte su sede propria ma alcune parti seguono strade promiscue a bassa percorrenza. Iniziando questo viaggio in bici dal Ticino, al confine con il Piemonte, si pedala sempre in pianura superando Monza, Gessate e giungendo sull’Adda.

Lo sai che?
Il Villoresi è un canale d’irrigazione ideato da Eugenio Villoresi, un ingegnere lombardo che visse nel XIX secolo. Terminato nel 1890, ad oggi risulta essere il secondo canale artificiale più lungo d’Italia dopo quello Emiliano – Romagnolo, il canale nasce dal fiume Ticino, al confine tra Piemonte e Lombardia. Il viaggio del Villoresi inizia alle dighe del Pan Perduto, nella provincia di Varese e termina a Cassano d’Adda, quando l’acqua del canale, dopo 86 km in linea retta, entra nel fiume Adda, dove corre anche la ciclovia dell’Adda.

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