Ortucchio (AQ), Sant’Orante è festa – 5 marzo

Paese che vai tradizione che trovi. A Ortucchio, la tradizione si sdoppia o raddoppia… da come la si vede. E’ proprio cosi perchè il 5 marzo è festa del patrono del paese Sant’Orante con cibo, mercatini e balli. Ma non finisce qui, perchè la festa si ripete anche il 28 settembre di ogni anno. Lo sapete perchè? La tradizione vuole che dopo una giornata di questua, tornando al luogo del suo riparo, Sant’Orante lo avrebbe trovato chiuso e si sarebbe fermato a pregare all’esterno, su un cumulo di viti secche. Era il 5 marzo 1431: la mattina successiva il paese avrebbe sentito suonare le campane a festa; gli abitanti, recatisi presso la chiesa, lo avrebbero ritrovato in ginocchio sulle viti, che durante la notte si erano ricoperte di uva matura. Come non festeggiarlo dunque in occasione del vino nuovo?

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Ortucchio vi aspetta quindi in una doppia festa dedicata a Sant’Orante il 5 marzo e il 28 settembre.

C’è una piccola Ortygia anche nel cuore della marsica abruzzese. No, non stai per scoprire l’isola che costituisce la parte più antica della città siciliana di Siracusa. Ma ti parliamo di Ortucchio, il borgo sorto sul lago prosciugato.

Prima che il lago del Fucino si prosciugasse, Ortucchio era infatti un’isola. E fu il filologo Pietro Marso a paragonarla all’isola di Ortygia, da cui acquisì il toponimo medievale “perpendicolare all’acqua”.

Oggi il lago non c’è praticamente più, ma Ortucchio è più viva che mai. Ed è pronta ad accoglierti con le sue meraviglie, a partire dal Castello Piccolomini, ultimato nel 1448 e confinante proprio con il lago prosciugato: potrai raggiungere la parte più alta della struttura, e da lì ammirare tutta la piana del Fucino e il sottostante laghetto naturale, con il parco annesso.

Ti renderai subito conto di essere capitato in un posto magico, su un maniero costruito su uno sperone roccioso e progettato per vivere in simbiosi con le acque del lago: in Italia c’è solo un altro castello dotato di una darsena interna, quello Scaligero di Sirmione.
E poi, che dire delle caratteristiche grotte che circondano il paese? La più importante è quella dei porci, dove tanti anni fa fu rinvenuto un teschio del neolitico. E poi ci sono le grotte Maritza, La Penna, La Cava e La Punta.
Luoghi incantevoli dove tornerai indietro nel tempo, che testimoniano come, sin dal Paleolitico superiore, le popolazioni provenienti dalla costa abruzzese avessero scelto di vivere in questa zona, grazie alle favorevoli condizioni ambientali e climatiche del territorio circostante il lago Fucino.

Già, le condizioni climatiche. Anche da questo punto di vista, a Ortucchio il tempo sembra essersi fermato. Oggi come allora, qui l’aria è salubre e sempre fresca, al punto che le piscine all’aperto a disposizione dei visitatori sono riscaldate anche d’estate. Un tempo il lago del Fucino era talmente vasto da essere il terzo più grande d’Italia: ora è rimasto solo un piccolo specchio d’acqua, il laghetto di Ortucchio, che in pratica è il “discendente” del gigante che iniziò a essere prosciugato già ai tempi degli Antichi Romani.

Ma il laghetto, oggi, è uno dei cuori pulsanti del borgo abruzzese: qui potrai scoprire il parco cittadino, la pista ciclabile e le piscine riscaldate, mentre i più piccoli potranno divertirsi con tanti giochi loro dedicati.

Se ami lo sport all’aria aperta, Ortucchio è il posto che fa per te: non solo per il clima ideale ma anche per il Parco Piscine comunale, un polmoncino verde gestito da un’associazione locale; e ancora per i tanti sentieri montani da percorrere in bicicletta, magari fino al rifugio in località Pietra Scritta. Se ti muovi in camper troverai una comoda area attrezzata. E al punto informazioni della Proloco, allestito presso l’Antico Mulino, troverai sempre qualcuno pronto a guidarti in un magico mondo. Quello di Ortucchio, il borgo sorto sul lago prosciugato.

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