Copparo si rimette il mantello del Cinquecento e torna a vivere il suo momento più epico dell’anno: il 46° Palio cittadino. Da oltre quarant’anni, la città non si accontenta di ricordare la storia, la mette in scena con tamburi, costumi, sfide e – perché no – un po’ di sana competizione tra i quattro Rioni: Crusar, Dezima, Furnas e Mota.
📅 1–14 giugno | Evento clou: 2 giugno – Consegna delle chiavi e benedizione dei Palii
Il via ufficiale lo dà domenica 1° giugno, con una serata solenne nella splendida cornice della Delizia Estense, che già sfoggia con orgoglio i vessilli dei Rioni. Alle 20.30, tra messa solenne e benedizione dei palii (dipinti da Martina Viadana e Lisa Capetta), il sindaco consegnerà le chiavi della città al nuovo Capitano di Piazza, Simone Battaglia. Il tutto, naturalmente, accompagnato dal gran finale con musici e sbandieratori, perché qui l’atmosfera è tutto.
Ma il vero spettacolo scende in strada lunedì 2 giugno, quando il Corteo Storico – con un percorso tutto nuovo – attraversa la città, portando in scena centinaia di figuranti in abiti d’epoca. Dalla partenza in via Michelangelo al giuramento solenne dei Capitani in piazza della Libertà, ogni angolo di Copparo si trasforma in un set rinascimentale.
E poi, il programma va avanti con sorprese e novità:
•Sabato 7 giugno: si cena con il Duca! (Non aspettatevi la carbonara, qui si mangia come nel ‘500)
•Mercoledì 11 giugno: arriva il turno dei più piccoli con il Palio dei Bambini, dove il futuro dei Rioni inizia a giocarsi tra giochi e mini-duelli
•Sabato 14 giugno: la resa dei conti. I Rioni scendono in campo con i loro “campioni” per i giochi finali. In palio? Il famigerato drappo, dedicato ai SS. Pietro e Paolo… e, diciamolo, un’enorme dose di gloria locale.
Per due settimane, attori, danzatori, giocolieri e spettatori rivivono un’epoca in cui la Delizia Estense non era solo palazzo comunale, ma vera e propria residenza di piacere dei Duchi d’Este. E come allora, anche oggi il Palio è sinonimo di festa, teatralità e, soprattutto, spirito di Rione.
Perché a Copparo, in fondo, non si vince solo per arrivare primi: si vince per onorare la storia… e far rosicare gli avversari.
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