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Arcevia Fuoriporta

Acervia, the Marche and the territory of the ten castles

Arcevia is surrounded by splendid fifteenth-century style centers, which have preserved their typological peculiarities until today. A real backward path can be made over time starting from Acervia, the ancient Rocca Contrada in the province of Ancona, and continuing into the territory up to the fortress of Nidastore, on the border with the area of Pesaro. Starting from Acervia, the Castle of Avacelli is the second stage of the journey. Rocca Contrada founded it on a hill on the border with the territory of Serra S. Quirico. The visit continues at the Castle of Castiglioni, which stands on the edge with the area of Serra de’Conti. The Castle was probably founded after the abandonment of the castle of Fossaceca which was nearby. It is worth visiting the Castle of Piticchio, one of the most evocative and best preserved in the territory of Arcevia, which stands on a hill about seven kilometers from Arcevia. In the Castle of Montale, on the other hand, it is still possible to admire the watchtower of the ancient fortification reused and re-proposed as the bell tower of the church of S. Silvestro, rebuilt after 1830. A visit to the Castle of Loretello, which rises on a hill 300 meters high about 15 km from Arcevia; among the remaining castles of the territory is the oldest one. We have news of the Castle of Loretello starting from 1072, built together with the church of S. Andrea by the monks of Fonte Avellana; it became the possession of Rocca Contrada in the second half of the 200s. A short distance from Loretello is the small Castle of S. Pietro, almost unchanged in its fifteenth-century urban plan, which however preserves few traces of the original wall structures. The Castle of Palazzo is instead one of the most characteristics of the whole territory: it is an urban structure with powerful stone and terracotta walls and a beautiful fifteenth-century entrance door. The Castle is on the slopes of Monte Caudino. Finally, the one geographically to the west is the Castle of Caudino, near which there was the famous battle between the Guelfe and Ghibelline forces for the possession of the territory.

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Itinerari

Arquata del Tronto: splendidi itinerari tra la natura

Splendidi selciati e muretti a secco, dichiarati dall’Unesco nel 2018 “Patrimonio dell’Umanità”, sono i percorsi che dagli anni ’50 fino ad oggi collegano le 13 frazioni di Arquata del Tronto, l’unico comune in tutta Europa circondato da due parchi nazionali, il parco dei Monti Sibillini e quello del Gran Sasso.

Attraverso questi percorsi potrete rivivere Arquata, la sua natura, e la sua splendida umanità. Gli abitanti della zona, già nel secolo scorso, erano obbligati a inviare diversi membri della propria famiglia tra le due e le tre volte l’anno per partecipare ai lavori di ripristino dei percorsi, per renderli sempre visibili e funzionali! Oggi sono i ragazzi di Arquata Postest a fare tutto questo con l’obiettivo di rendere fruibile la natura: grande ricchezza dei borghi marchigiani.

Villeggianti, turisti, e residenti, in tanti oggi come ieri, avranno la possibilità di rivivere Arquata, con passione e intensità, dopo la distruzione che ha portato il terremoto.

Sviluppandosi in media montagna, lungo i dolci declivi collinari dell’Appennino Centrale, i percorsi sono adatti a qualsiasi età, per i più esperti e per chi è alle prime armi.
Alcuni di questi percorsi, inoltre, permettono di scoprire autentici gioielli architettonici nascosti nella quiete di castagneti secolari: parliamo della Chiesa della Madonna della Neve (XV sec.) e dell’Eremo della Madonna dei Santi (XVI sec.), testimonianze della ricchezza culturale e spirituale dell’entroterra piceno.
E così, la riapertura dei singoli sentieri viene di volta in volta completata con la tracciatura GPS (tracce disponibili nei link di seguito) e con la realizzazione della segnaletica orizzontale e verticale, da parte della Cooperativa del Monte Ceresa, i cui operatori sono stati opportunamente formati dalla sez. CAI di Ascoli Piceno, e grazie ai fondi messi a disposizione dal Comitato Sisma Centro Italia.
Qui troverete i percorsi www.arquatapotest.it/camminarquata/

L’obiettivo dei ragazzi di Arquata Potest è tornare a essere un paese dinamico e trovare un luogo in cui sviluppare e far crescere le idee.

Passeggiate ecologiche, serate danzanti, recupero dei sentieri storici, concorsi fotografici, progetti editoriali, tornei di burraco, cene in piazza, concerti all’aperto, eventi a tema medievale: questo e molto altro quello che l’associazione ha organizzato negli anni e che neanche gli eventi sismici del periodo 2016/17 sono riusciti a fermare, dimostrando così la propria capacità di reinventarsi ed allo stesso tempo ampliare il ventaglio di iniziative proposte.

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Castelraimondo, Crispiero, Castel Santa Maria e molto ancora

Quando viaggiamo, abbiamo bisogno di poco. La voglia di farlo e il desiderio di innamorarci di un luogo nuovo, che abbia un sapore genuino. E’ per questa ragione che abbiamo pensato a Castelraimondo. Dove parrebbe ci sia poco di visitabile dopo il terremoto, ma è quel tanto che per te che vieni da una grande città e ami i fuoriporta è sufficiente per farti innamorare. Salta in macchina e vai nelle Marche, nella bella provincia maceratese, è lì che troverai questo borgo, piccolo e delizioso. Vai, conoscilo, respiralo, metti in pausa la tua vita e i ritmi frenetici che scandiscono ogni giornata. Siamo a Castelraimondo.

Questo centro collinare che di anni ne ha molti, e si sa, più si diventa grandi e più si diventa affascinanti, risale al Medioevo, se tanto mi da tanto è un borgo dalla bellezza unica! L’architettura tra vecchio e nuovo è talmente ben bilanciata da rendere Castelraimondo tra i luoghi più armonici di questo spicchio di terra marchigiana. E’ la perfetta misura che tu stai cercando.

Lo vedi laggiù, in Piazza della Repubblica, svetta il Cassero, la possente torre merlata che rappresenta l’unica parte ancora esistente della fortezza medievale duecentesca cinta da un doppio fossato e un tempo munita di poderosi bastioni. Non la puoi raggiungere perché a causa del terremoto non è possibile. Ma la puoi vedere da lontano, mentre sorseggi un caffè, un aperitivo, oppure sgranocchi qualche bontà locale. E qui ve ne sono di bontà!

A poca distanza dall’abitato si erge il Castello di Lanciano, costruito fra il 1350 e il 1418, che oggi ospita il museo Maria Sofia Giustiniani Bandini. L’interno, attualmente inagibile, racchiude una collezione di dipinti e sale decorate con stucchi. Dalle sue torri merlate si ha uno straordinario spettacolo del circostante paesaggio collinare, screziato di tutte le sfumature del verde. Quindi anche se non puoi entrarvi val la pena raggiungerlo!

A Castelraimondo ci sono due frazioni, due piccoli borghi nel borgo, Crispiero e Castel Santa Maria che valgono davvero una visita!

Dal primo si possono ammirare un castello di epoca medievale e due torri di avvistamento, chiamate Famula e Guardia, della stessa epoca del castello in quanto con esso facenti parte di un sistema fortificato che si estendeva dai Monti Sibillini alla valle dei fiumi Potenza e Chienti. Vi si possono trovare anche abitazioni di epoca medievale notevolmente interessanti. Celebre per la devozione verso le anime del Purgatorio, dal 1200 la tradizione popolare sostiene che nel paese sia nascosta la porta d’ingresso del Purgatorio, fatto che alimentò la credenza di un purgatorio separato solo per le anime dei defunti del luogo, il “Purgatorio di Crispiero“.

Castel Santa Maria di notevole interesse storico, ambientale e paesaggistico, è una frazione caratterizzata dal suo castello con pianta circolare protetta da possenti mura di cinta e torrioni, menzionata negli archivi storici fin dal 1212. I Signori del luogo nel 1263 procedettero alla vendita dell’intero castello, al Comune di Matelica. L’impronta urbanistica della frazione è organizzata in tre cerchi concentrici separati da viuzze strette che portano, in sommità, ad una piazzetta su cui si trovano il maestoso ex palazzo comunale, la chiesa parrocchiale e molti edifici medioevali.

A Castelraimondo troverai anche il Museo del costume folcloristico nazionale unico in Italia. “Habitus” è il nome scelto per questa nuova realtà che non è solo un luogo fisico che contiene straordinari reperti e manufatti, ma anche un progetto museale di eccezionale importanza per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale.

Castelraimondo ti aspetta!

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