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Oberdan e le visciole. Storia di una passione

Ci siamo andati anche noi di Fuoriporta a vedere come Oberdan e la sua famiglia fanno il vino di visciole. Una squisitezza da provare dopo un pasto. Normalmente si è abituati a sorseggiare grappe, passiti…etc etc… ma il vino di visciole ha tutto un suo perché… e quello dell’azienda Muzighin ancor di più, perché racchiude tutta la passione che di padre in figlio si è tramandata negli anni…come è giusto che sia! Così abbiamo fatto qualche domanda a Oberdan Pizzoni.

Quella della vostra azienda è la storia di una passione per il lavoro della terra che si è tramandata di padre in figlio. Ce la racconta?

L’Azienda Agricola Casella Muzighin si trova in una delle più belle zone del territorio del comune di Urbania, denominata Orsaiola. La località è posta all’interno di una valle laterale del Fiume Metauro che si inerpica alle pendici del Monte Montiego. Il fondo di 5,5 ettari è stato acquistato nel 1980 da Serafino e Serena Pizzoni che desideravano una casa in campagna. Nel fondo erano già presenti alcuni filari d’uva di antiche varietà. Da pensionati sono diventati agricoltori per passione e così fino al 2003 quando uno dei figli ha voluto tramandare questa eredità ed in particolare la tradizione del vino di visciole costituendo l’attuale azienda. Oggi il fondo è suddiviso in vigna (0,75 ettari), tartufaia, piantagione di visciole, piantagione di alberi da legno pregiato, e bosco ceduo. Dopo oltre dieci anni di intenso impegno, le produzioni si sono diversificate ed in particolare è stata incrementata la produzione del vino di visciole che costituisce il prodotto principale ed avviata la produzione del passito di aleatico, delle confetture e del distillato di visciole. C’è però il desiderio irrinunciabile di proporre sempre prodotti originali e di grande qualità, senza compromessi di tipo commerciale.

Quali sono le caratteristiche delle visciole che coltivate nel vostro podere?

Attualmente la maggior parte delle visciole che raccogliamo sono da alberi spontanei. Abbiamo piantato anche 200 alberi sul nostro terreno. Le piante sono a piede franco e ricavate dai polloni.

E quali i prodotti più interessanti che realizzate a base di visciole?

Sicuramente il vino di visciole in quanto rappresenta la tradizione antica ed è una bevanda originale e gradita a tutti. Tutti gli altri prodotti (confettura, visciole messe al sole, e distillato di visciole) sono eccellenti. In particolare il distillato lo realizza per la nostra azienda il famoso distillatore Capovilla.

Oltre alle visciole, quali sono le altre specialità che vi caratterizzano sul mercato?

Produciamo due vini. “Profumo di rosa” è un vino secco da uve aleatico, sangiovese e ciliegiolo. Un vino da tutto pasto che si esprime al meglio accompagnando carni rosse cotte alla brace e paste al ragù. Produciamo anche una limitata quantità di bottiglie di un passito chiamato “Bramante” in omaggio a Donato Bramante, grande architetto del Rinascimento che è nato nei nostri territori. Il passito è fatto con aleatico in purezza.

La vostra azienda sorge nel mezzo del Montefeltro, uno dei territori più belli di tutte le Marche. Cosa non deve assolutamente perdere un visitatore che viaggia alla scoperta di questa terra?

Il Montefeltro è quel territorio dell’Italia centrale collocato all’interno della provincia di Pesaro e Urbino, nella Regione Marche. Il Montefeltro storico si identifica con il ducato di Urbino e con il suo signore, il duca Federico II. Urbino, la capitale del ducato, è una delle città più importanti del Rinascimento italiano e conserva testimonianze storiche uniche tanto da essere annoverato dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità. Qui è nato Raffaello Sanzio, e sono passati i più grandi personaggi che hanno fatto la storia tra il 1300 ed il 1600 in Europa.
A quindici chilometri da Urbino, in un’ansa del fiume Metauro, c’è la città di Urbania, nome attribuito all’antica Casteldurante dopo il 1430 dai signori di Urbino che l’hanno eletta quale residenza estiva. Urbania conserva una struttura urbanistica e monumenti di grande pregio trai i quali il Palazzo Ducale e l’edifico del Barco, riserva di caccia ducale. Da segnalare la grande tradizione nell’arte della ceramica insigne nei secoli XV e XVI e poi perduta per rinascere in epoca recente a nuova fama

E quali infine le specialità enogastronomiche da assaggiare?

Come in tutta Italia, anche il nostro territorio presenta una grande varietà di cibi tradizionali e di eccellenze. Vorrei segnalare innanzitutto il “Crostolo o Crescia sfogiata” parente ricco della più famosa piada romagnola. Poi i piatti a base di tartufo bianco pregiato… da non perdere

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