Sergio California

Sergio nella piccola California … tra Vin cotto e frutta sciroppata

Sergio è un signore marchigiano con la barba, ha un po’ le sembianze di Babbo Natale, è gentile e affettuoso e fa un cosa molto molto buona … di cui abbiamo perso un po’ le tracce…si tratta del vin cotto…ma non solo. Pomodori, marmellate e la sua frutta sciroppata è una vera bontà. Glielo ha insegnato la mamma a farla e oggi lui la porta sulle nostre tavole…

Come nasce la tua attività e da quanto tempo esiste? Hai seguito la tua famiglia nel realizzarla, esisteva già ai tempi dei tuoi genitori?

L’attività è nata nel 1969 quando all’età di 17 anni, dopo la morte di mio padre che conduceva il fondo a mezzadria, decisi di acquistare la proprietà e diventare coltivatore diretto. Col tempo e l’appoggio della famiglia, alla coltivazione e alla lavorazione della frutta si è unita anche la trasformazione che non esisteva ai tempi dei miei genitori, se non a livelli strettamente familiari.

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?

Del mio lavoro mi piace tutto il creare, il realizzare e soprattutto essere indipendente, stare a contatto stretto con la natura e con le persone.

Come è la tua giornata tipo? A che ora ti alzi e cosa inizi a fare?

La mia giornata è sempre molto impegnativa, mi alzo presto la mattina, alterno il lavoro in campagna con quello nel laboratorio e con i clienti, impegnandomi per riuscire a concludere tutto il lavoro entro la sera e cercare di non lasciarlo per la mattina seguente.

Tra i tuoi prodotti il vin cotto è certamente la cosa più particolare che hai, come viene fatto? Raccontaci la procedura…

Il Vino Cotto è un prodotto tradizionale del Piceno di cui io sono innamorato perché fa parte della nostra tradizione ed è naturale e fantastico. Il procedimento è molto semplice: si prende il mosto fresco di uva appena pigiata e si mette su dei caldai di rame; con il fuoco a legna viene fatto bollire per ore ed ore fino al raggiungimento di una concentrazione che va dal 30% al 60%. Successivamente si fa fermentare e infine invecchiare rigorosamente in botte, perché il vino cotto ama stare in botte. La nostra azienda non mette in commercio un vino cotto che non abbia raggiunto almeno i 10 anni di invecchiamento.

La tua frutta, l’abbiamo assaggiata… è di una bontà indimenticabile, come la prepari?

Il procedimento che svolgiamo per produrre la nostra frutta sciroppata è molto semplice, tale e quale a come faceva mia madre. Raccogliamo la frutta matura la sbucciamo a mano, riempiamo il vaso ed aggiungiamo lo sciroppo composto da acqua, zucchero e succo di limone, ed infine facciamo bollire il tutto a “bagno maria” per fare il sottovuoto. I nostri prodotti sono tutti senza coloranti né conservanti.

Quale è il rapporto tra il tuo lavoro e il luogo in cui vivi?

E’ molto bello vivere in campagna perché stai veramente a contatto con la natura e un territorio vocato all’agricoltura; un piccolo borgo di sole 800 anime ma molto attive.

Raccontaci cosa c’è di bello da poter fare a Ortezzano o poco distante da qui…

Ortezzano è un piccolo paese che si trova nella magnifica Valdaso, il cui nome deriva dal fiume Aso che nasce dal Monte Vettore e sfocia nell’ Adriatico a Pedaso (ai piedi dell’Aso). Questa vallata è famosa per essere la vallata della frutta (la piccola California) oltre al mio paese ne fanno parte molti altri borghi arroccati sulle colline, tutti caratterizzati da centri storici che vale la pena visitare. Un vantaggio di Ortezzano è che è situato a 20 km circa dal mare e 25 km circa dal Parco dei Monti Sibillini e a partire dalle attrazioni paesane ci si può spostare e fare di tutto.

Raccontaci una ricetta che si può fare utilizzando uno dei tuoi prodotti

Vi consiglio un nostro prodotto molto versatile la Sapa che è un mosto cotto che si utilizza in cucina principalmente come condimento, si mette su arrosti, bolliti, macedonia, panna e fragole, ricotta, formaggi, polenta e si utilizza per fare i dolci; è consigliato anche per abbassare l’acidità del pomodoro, come bibita e come dolcificante naturale.
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