La buridda di seppie, una delizia tipica di Genova

Deve il suo nome a una parola araba ma da tempo immemorabile è una delizia tipica della cucina genovese. E’ la buridda di seppie, che deriva dalla parola “bourride” che significa “a pezzetti”; e non manca un legame con la Sardegna, perché nel dialetto isolano la parola indica una particolare marinatura del pesce bollito. Parliamo di una prelibata zuppa di pesce, un piatto molto amato dalla borghesia di tutta la riviera ligure, tradizionalmente servita il giovedì Santo ma che nei ristoranti tipici della città si trova ormai in ogni periodo dell’anno. Esistono inoltre diverse varietà di burrida: può essere preparata con le seppie, con il palombo e cefalo oppure con lo stoccafisso.

INGREDIENTI PER 12 PERSONE

800 gr di seppie, 1 ciuffo di prezzemolo, 1 spicchio d’aglio, 15 gr di funghi secchi, 2 acciughe salate, mezzo bicchiere di vino bianco secco, olio extravergine di oliva, 1 cucchiaio di estratto di pomodoro, 1 manciata di pinoli, 200 gr di piselli.

PREPARAZIONE

Lavare, pulire e tagliare a listarelle le seppie. Mettere a bagno i funghi in acqua tiepida, strizzarli e tritarli. Tagliare l’aglio e il prezzemolo, diliscare le acciughe e sciogliere i filetti nell’olio. Disporre le seppie in un tegame, possibilmente di terracotta, quini unirvi il trito di aglio e prezzemolo e fare rosolare il tutto. Insaporire e bagnare col vino. Una volta evaporato l’alcool, aggiungere i funghi tritati e l’estratto di pomodoro diluito in acqua calda. Salare e fate cuocere per circa mezz’ora. Verso fine cottura, aggiungere i piselli e i pinoli.

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