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Vogogna, Castel d’Arquato, Scanno e Bisaccia: l’estate in montagna

Antico capoluogo dell’Ossola Inferiore, Vogogna fa parte oggi della provincia del Verbano Cusio Ossola ed è considerato uno dei borghi più belli d’Italia. Proprio nel mezzo della Val d’Ossola, una delle più belle e incontaminate dell’intero Piemonte, si staglia questo antico paese tutto in pietra, con i suoi vicoletti, le piazzette ben curate e i monumenti di grande interesse: a partire dal Castello Visconteo, costruito nel 1348, con annessi i resti dell’antica Rocca. Di grande impatto visivo è anche il Palazzo Pretorio, che conserva al suo interno il suggestivo “mascherone celtico” originariamente inglobato in una fontana. Una sua copia è visibile, poco fuori del centro storico, nell’Oratorio di S. Pietro. Ottima base di partenza per escursioni tra le montagne circostanti, Vogogna è anche un luogo di antiche tradizioni gastronomiche, a partire dai formaggi e dai salumi; imperdibile l’assaggio, anche nel periodo estivo, degli “gnocchi all’ossolana”, che si preparano impastando farina di castagne, zucca e passata di patate lesse, e condendo il tutto con burro fuso e formaggio locale: di certo non una ricetta leggera, ma a queste latitudini tutto è concesso!
Spostandosi più a Sud, arroccato sulle colline che dominano la Val D’Arda, Castell’Arquato (Piacenza) è un antico borgo medievale ricco di storia immerso in una terra nota soprattutto per i vini di grande qualità, a partire dal Monterosso Valdarda Doc, che prende il nome dall’omonimo colle sulla riva destra dell’Arda: un prodotto dal tipico colore giallo paglierino che ben si abbina con i salumi – la coppa, la pancetta e il salame piacentino – e i risotti tipici della tradizione gastronomica del luogo. Altro piatto che vale la pena assaggiare sono gli anolini in brodo con un gustoso ripieno di grana padano. Ma Castell’Arquato è anche un piccolo scrigno ricco di gioielli architettonici, a partire dalla Rocca Viscontea, senza dimenticare la Collegiata di Santa Maria, il Palazzo del Podestà e il Torrione Farnese, mentre merita una visita, nella frazione di Vigolo Marchese, lo splendido complesso romanico con la chiesa e il battistero di San Giovanni.
Ed eccoci a Scanno (L’Aquila), che domina da un alto sperone di roccia la vallata dove sorge l’omonimo lago. Gli abitanti di questo piccolo gioiello in mezzo ai monti amano definirlo “il borgo più fotografato d’Italia”, e in effetti gli scorci del centro storico e le vedute sul paesaggio sottostante sono davvero mozzafiato: perdersi nei suoi vicoli circondati da case in pietra è davvero un’emozione che vale la pena di essere vissuta, così come visitare architetture religiose di grande interesse come la Chiesa di Santa Maria della Valle, quella dedicata a San Rocco e ancora la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli; dell’antica cinta muraria, invece, sopravvive oggi solo una delle 4 porte di accesso. Ed essendo questo un paese dedito storicamente alla pastorizia, ciò non poteva che avere influssi decisivi sulla sua tradizione gastronomica, fatta di sapori forti e genuini come gli abitanti del luogo: fra i piatti da non perdere ci sono la ricotta fresca e stagionata, le sagne con i fagioli, i maccheroni alla chitarra, i secondi piatti a base di agnello e di maiale e i dolci tipico come i mostaccioli e gli amaretti.
L’ultima tappa del nostro viaggio è in Campania e più precisamente in Irpinia, zona montuosa della provincia di Avellino: qui, a più di 800 metri di altezza, sorge l’antico paese di Bisaccia che, vista la sua posizione strategica sulla via per la Puglia, divenne un avamposto importante sotto la dominazione Longobarda. Proprio in quel periodo venne eretto il Castello Ducale, distrutto nel 1198 da un terribile terremoto e quindi ricostruito da Federico II di Svevia, che ne fece una delle sue dimore di caccia preferite. All’interno del maniero è possibile visitare il Museo Civico di Bisaccia, che conserva tra gli altri reperti la Tomba della Principessa, risalente al VII sec. a.C., ricchissima nel suo corredo funebre. Questo glorioso passato rivive per magia ogni anno il 13 agosto con le “Giornate di Federico II” e le spettacolari sfilate in costumi dell’epoca lungo le vie del centro storico, mentre a Ferragosto torna in auge il passato agricolo e pastorale che da queste parti è ancora più vivo che mai: si celebra infatti la Festa dell’Assunta, giorno nel quale storicamente venivano assunti e licenziati i pastori che proprio in quel giorno ricevevano la tanto agognata paga.