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Indietro nel Medioevo alla scoperta di Volterra

Racchiusa quasi completamente all’interno di una caratteristica cerchia di mura duecentesche, Volterra è una delle perle della provincia di Pisa che ha mantenuto intatto l’aspetto e il fascino del tipico borgo medievale,

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, dove il tempo sembra essersi fermato. Tutto l’abitato si sviluppa intorno all’antica chiesa di Santa Maria (oggi conosciuta come Cattedrale) e al contiguo pratus episcopatus, oggi piazza dei Priori. E proprio da qui non può che partire una visita alla scoperta di Volterra, con lo splendido Palazzo dei Priori, edificato da maestro Riccardo nel 1239. Da lì, muovendo solo pochi passi, è possibile raggiungere la Cattedrale (o Duomo) dedicata all’Assunta, che fu ricostruita intorno al 1120 su una preesistente chiesa dedicata a Santa Maria. Alle spalle del Duomo, in piazza San Giovanni, merita una vista il Battistero di San Giovanni, di forma ottagonale, con una particolare facciata rivestita di marmi bianchi e verdi. All’interno della splendida cinta muraria che circonda la città si possono ancora ammirare le antiche porte di ingresso al centro storico: la più famosa è l’etrusca Porta dell’Arco, inserita nel ricorso delle antiche mura del V sec. a.C, ma sono interessanti anche Porta Fiorentina, Porta a Selci e Porta Marcoli. Fra i Musei spiccano il Museo etrusco Guarnacci, uno dei più antichi Musei pubblici d’Europa, e l’Ecomuseo dell’Alabastro, nato da un progetto di museo diffuso nel territorio della Provincia di Pisa che coinvolge le principali realtà locali legate alla tradizione artigianale ed artistica dell’alabastro: Volterra, Castellina Marittima e Santa Luce. Imperdibile anche una visita al Cinquecentesco Palazzo Vitti, scelto nel 1964 da Luchino Visconti per girarvi il film “Vaghe Stelle dell’Orsa”, film premiato a Venezia con il Leone d’oro. Ma nel territorio di Volterra non mancano nemmeno i siti archeologici di grande valore, a partire dai resti del teatro romano di Vallebuona, fatto edificare in età augustea dalla famiglia Caecina sul modello degli odeon greci, ovvero sfruttando il declivio del colle, e dall’Acropoli, una vasta area nella quale, attraverso varie stratificazioni, è possibile leggere la nascita e lo sviluppo della città, a partire dalla preistoria fino al secolo XV. Prima di andar via non si possono perdere le Balze una delle zone più famose di Volterra, le Balze costituiscono un interessante fenomeno naturale di erosione. Il fenomeno erosivo ha determinato, la distruzione della più grande necropoli della città, utilizzata fin dal periodo villanoviano, delle più antiche chiese cristiane e la rovina della Badia Camaldolese del sec. XI.

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