Santhià all'aria aperta, un viaggio tra risaie e bellezza

Santhià all’aria aperta, un viaggio tra risaie e bellezza

È all’aperto. È pieno di bellezza. Vi esplode una natura che toglie il fiato. È affascinante. Ed è anche gustoso! Sei nel luogo giusto, nel momento gusto!
Sei nel mare a quadretti di Santhià, un paesaggio fatto di tanti piccoli laghi delimitati da semplici argini, ma che, a uno sguardo più attento, rivela un sistema complesso e ingegnoso, oltre che meticolosamente strutturato. Sei nella risaia più grande d’Europa, qui dove un tempo Cavour fece realizzare, con mattoni e pietra naturale, un complesso sistema che avrebbe permesso l’irrigazione dei terreni e che è, tutt’oggi, da considerare il “non plus ultra” dell’ingegneria idraulica italiana ed europea. Un progetto d’irrigazione colossale che pose le premesse per il futuro “triangolo d’oro del riso”. Dove oggi sei te. A Santhià.

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Scarpe comode. Si parte alla scoperta delle risaie di quest’angolo del vercellese. Un percorso gradevole, per nulla faticoso e adatto a tutte le età e soprattutto immerso nella Via Francigena. Puoi camminare lentamente e respirare il profumo della raccolta. Perché questo è più o meno il momento giusto, tra fine settembre e ottobre. Senti l’odore della natura. È l’essenza del fresco. È un effluvio di vita, sana. Un tempo erano i buoi e le persone che, con fatica e dedizione, facevano questo lavoro. Oggi, con meno poesia, lo fanno le macchine, ma l’obiettivo è sempre lo stesso, raccogliere quel chicco candido e gustoso che rende questa zona, un fiore all’occhiello dell’Europa intera, per produzione di riso. E’ sempre qui, nel vercellese, a Santhià, che addirittura i giapponesi ne fanno incetta, di riso, per il loro sushi. Qualcosa vorrà dire!

Lo so che sei un appassionato di birdwatching, è per questo che ti abbiamo portato a Santhià! Aguzza lo sguardo perché qui si vive talmente bene, tanto da essere il rifugio dell’airone cinerino, del cavaliere d’Italia, degli ibis, di cicogne, del tarabuso, della pittima reale e tanti altri che si avvicenderanno davanti alla lente del tuo binocolo!
Se di natura ne hai abbastanza, il centro storico di Santhià, con i suoi vicoli, le sue chiese e il castello di Vettignè, sarà una valida alternativa per riposare le tue gambe.
Il Duomo di Santhià, dedicato a Sant’Agata, facciata in stile neoclasscio, tre navate, affreschi che narrano la vita della santa, di particolare interesse sono l’ex battistero, l’organo ottocentesco dei fratelli Serassi, il polittico di Gerolamo Giovenone del 1531, la cappella dedicata a Sant’Ignazio da Santhià e l’antica cripta di Santo Stefano, dichiarata, insieme alla torre campanaria, monumento nazionale!

L’ex Stazione idrometrica sperimentale, situata a poca distanza dal centro cittadino, è un altro luogo irrinunciabile, è un manufatto di ingegneria idraulica unico nel suo genere. Aveva il compito di misurare la portata, regolare e distribuire l’acqua ai tempi del Canale Cavour. Dal punto di vista architettonico si presenta come un tipico esempio di architettura industriale di inizio XX secolo, con influenze liberty ed eclettiche.
Nel cuore della campagna santhiatese sorge l’antico borgo di Vettignè, a cui accennavamo prima, formatosi intorno all’omonimo castello. Le sue parti più antiche risalgono al XV secolo. Un viaggio nella profondità della storia locale.

Che aspetti? Noi siamo qui a Santhià!

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