Santeramo in Colle, la città delle grotte - Fuoriporta

Santeramo in Colle, la città delle grotte

Sandéreme, così la si pronuncia nel dialetto barese. E’ Santeramo in Colle. La cittadina pugliese delle grotte.
Tra le Murge – rocce di natura calcarea, che attraversano il territorio – e le Matine – vaste pianure caratterizzate da coltivazioni di cereali e insediamenti rurali, potrete trascorrere il vostro tempo alla scoperta di una Puglia autentica.

Santeramo in Colle è il comune più alto delle Murge centrali.

Natura, sentieri, escursionismo, buon cibo, ma ciò che davvero rende unico questo paesaggio sono le grotte, delle stanze, da cui partono sentieri fiabeschi.

Il punto di partenza per qualsiasi escursione è la Grotta dell’Angelo dove si rifugiò la comunità di monaci basiliani, costretta alla fuga dalle persecuzioni iconoclaste dell’anno mille nel vicino oriente e a cui sembra risalire il culto di Sant’Hefrem, trasformato poi in Sant’Erasmo e patrono di Santeramo.

Parrebbe che in questa zona ci sia stato un processo di “centuriazione” del territorio con cui i romani suddividevano un ampio quadrato di terreno (di 711 mt. di lato), per ricavare dei lotti di diversa grandezza (Centuria, Heredium, Jugerum, Actus) da assegnare sia ai nativi che ai soldati veterani, quale premio di pensione per le campagne in cui avevano combattuto.

Un po’ di storia ci aiuta a capire dove siamo!

Affreschi bizantini, incisioni e graffiti risalenti all’Alto Medioevo e al XIII secolo, le cui interpretazioni e valutazioni sono ancora in corso!
Gli studi hanno ipotizzato che la grotta fosse un luogo di culto delle acque fin dall’epoca preclassica. Nell’Alto Medioevo diventò luogo simbolo dell’Arcangelo Michele. Tra le particolarità della grotta c’è la presenza di molte croci differenti che vanno dall’XI secolo fino al cristianesimo.

Per chi ama i fiori, qui è stata scoperta una nuova varietà di orchidee.

Nel corso del percorso delle “grotte” arriverete al Graviglione, una lama di terra da cui ammirare le città di Matera e Altamura, le sagome del Pollino e delle Dolomiti Lucane, imperdibile!

Continuando lungo il sentiero che troverete “Lamalunga” da qui si osserva il Falco Grillaio, presente in gran numero in questa zona, grazie alla presenza di un territorio non coltivato.

Il sentiero, completamente sterrato, è adatto per essere percorso a piedi, in mountain bike, o a cavallo.

Partite!

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