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Ramacca, Caltagirone e Piazza Armerina: in viaggio fra tre eccellenze siciliane

Gusto, arte e artigianato: ovvero i carciofi di Ramacca, i mosaici di Piazza Armerina e le ceramiche di Caltagirone. Un piccolo concentrato delle eccellenze siciliane da scoprire nell’arco di pochi chilometri. Magari partendo proprio dalla cittadina della piana di Catania nota in tutta l’isola per il suo “violetto ramacchese”, una prelibata qualità di carciofo che affonda le sue radici nella storia intrigante e millenaria della Sicilia. Nel centro storico di Ramacca meritano una visita due chiese: quella dedicata alla natività di Maria, accanto alla piazza centrale del paese, con l’orologio civico che svetta sopra la torretta quadrata del campanile; e la chiesa dell’Immacolata, con prospetto neoclassico, decorata di stucchi e di altari, ornati delle tele ad olio della Croce, dell’Addolorata e di alcuni Santi Cappuccini.

Lasciando Ramacca dopo aver fatto incetta di carciofi, e magari visitando lungo la strada il Parco archeologico della Montagna, Torricella e S. Maria che racchiude i resti di un villaggio preistorico e i ruderi di una centro siculo-greco, bastano pochi chilometri per raggiungere un’altra perla della provincia di Catania: Caltagirone, nota in tutto il mondo per le sue splendide ceramiche. Un’arte antichissima che in questo tratto dell’isola sembra venisse praticata già prima dell’invasione araba, e che dal Medioevo in poi ha iniziato ad essere apprezzata ad ogni latitudine. Non a caso il vero e proprio simbolo della città è la Scalinata di santa Maria del Monte, un’opera d’arte realizzata dai maestri ceramisti locali: costituita da 142 gradini, fu progettata per connettere la parte inferiore al centro storico della città, e i suoi colori accesi sono quelli tipici della ceramica locale: il verde, l’azzurro e il giallo. Ma tutto il centro storico di Caltagirone è un piccolo gioiello da scoprire tutto in stile barocco, dal momento che fu quasi totalmente ricostruito a seguito del disastroso terremoto del 1693.

E già che ci si è spinti fino a qui, vale la pena percorrere altri pochi chilometri, “sconfinare” nella provincia di Enna e raggiungere Piazza Armerina, ovvero “la città dei mosaici” nota in tutto il mondo per le splendide opere d’arte rinvenute nella Villa Romana del Casale. Uno dei siti archeologici più suggestivi dell’intera Sicilia, che si sviluppa su una superficie di ben 3.500 metri quadri di pavimenti ricoperti di antichi mosaici. Patrimonio dell’Umanità riconosciuto e difeso dall’Unesco, la villa era in antichità una residenza di caccia appartenuta a Massimiliano Erculeo, braccio destro di Diocleziano.