Pamparato - Fuoriporta

Pamparato: musica antica, burro di Occelli e Biscotti di meliga

La musica, quella antica, la montagna e i biscotti, quelli di meliga, tre caratteristiche racchiuse in un luogo speciale, Pamparato, nella provincia di Cuneo tra le Valli Monregalesi, sulla Roa Marenca, la Via del Sale nel Piemonte Meridionale. Le coordinate ci sono tutte, anche le rime. Andiamo alla scoperta di Pamparato. Già il nome ci fa simpatia. Dal latino panis paratus, tradotto: pane pronto. Probabilmente un luogo legato alla fertilità della produzione alimentare, riporta wikipedia. E ci fidiamo!

Siamo in montagna. D’estate un luogo di villeggiatura, dove le passeggiate e relax sono il passatempo più scelto dai visitatori. Durante l’inverno, Pamparato è l’approdo di chi ama le attività sciistiche. Da queste parti la montagna è anticamente importante, talmente tanto, da dedicarle un museo solo per gli usi e i costumi della gente che in montagna ci viveva.
Tra lastre di pietra e soffitti a cassettone, il museo racconta, attraverso utensili e attrezzi tipici del lavoro la vita quotidiana cosi come era prima dell’era moderna.
Lo racconta anche il carro agricolo perfettamente conservato, questa vita d’un tempo, con il suo corredo di finimenti vari e un grande telaio manuale per la tessitura della canapa e del lino, stoffe d’uso comune un tempo.
Dalla cucina con il suo camino e i mobili in legno, alla stanza da letto con il lettone “a barca” e la piccola aula elementare con quattro banchi originali, i quaderni, la lavagna e il tavolo-refettorio con i buchi per le scodelle. Sarà un indimenticabile viaggio nel tempo. Da non perdere.

La tradizione di Pamparato è nella musica. Le edizioni del Festival dei Saraceni hanno già raggiunto il mezzo secolo, rendendo la cittadina cunese capitale italiana ed europea della “musica antica”, la early music, cioè le “radici” di tutte le melodie moderne del mondo occidentale. Il festival è stato, nel panorama musicale, l’artefice di una vera e propria rivoluzione nelle melodie preromantiche, grazie anche alla riattivazione di prassi esecutive e di strumenti musicali dell’epoca, o di copie fedeli all’originale. Bach, Vivaldi o Handel sono stati “riscoperti”, anche con opere, in molti casi, dimenticate da secoli.

Pamparato, come tanti borghi, ha le sue frazioni. Tra queste ve ne è una davvero particolare. E’ la Valcasotto, ovvero la “via lattea” di Beppino Occelli, il “filosofo” del formaggio, colui che ha saputo valorizzare i saperi caseari. Qui le migliori forme dei grandi formaggi di montagna riposano e maturano nelle antiche cantine di stagionatura. Il Burro di Beppino Occelli, è il vero VIP della produzione, tanto da pavoneggiarsi sul The Guardian e il Wine Spectator, con la definizione de “il più buono del mondo”. Oggi, come allora, la produzione del burro è eseguita a mano evocando le più genuine tradizioni. La passione per le tradizioni, unita alla creatività, ha prodotto formaggi apprezzati dai gourmet di tutto il mondo come la Tuma dla Paja premiata a New York con l’oscar de fancy food, e il rarissimo Escarun, considerato un esempio dell’arte casearia.

Non lasciate Pamparato senza aver sgranocchiato i Biscotti di Meliga, realizzati con una pasta particolarmente friabile data dalla farina di mais fioretto. Si dice che fossero molto amati dal Conte Cavour che li abbinava a un bicchierino di barolo chinato.

Tra le tappe imperdibili nei dintorni di Pamparato c’è il castello di Casotto, nel comune di Garessio, o meglio la Reale Villeggiatura dei Savoia che si raggiunge dopo aver percorso un vialetto in salita dalla Correria. Il castello è immerso nel verde e l’atmosfera è davvero magica. Ammirate gli appartamenti reali dell’ala nord con i suoi arredi, la cappella reale, la torre campanaria e la Galleria dei marmi.

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