Mamoiada, Fonni e Gavoi, viaggio nel cuore della Barbagia

La prima testimonianza della presenza umana in quest’area risale alla preistoria. La Barbagia, d’altronde, rappresenta la Sardegna più aspra e selvaggia, in qualche modo più “vera”. Quella che gli Antichi Romani definivano “la terra dei barbari” era in realtà un’unica, misteriosa landa, fatta di montagne, grotte nascoste, selve impenetrabili e gole profonde; e ancora oggi, a distanza di tanti secoli, la Barbagia è una sorta di museo vivente che conserva la sua fiera natura e la sua naturale ospitalità. Un viaggio in questa terra non può che partire da Mamoiada, nota in tutta Italia per il particolarissimo Carnevale che vede protagonisti i Mamuthones e Issohadores (nella foto); una meraviglia che si può apprezzare tutto l’anno, visitando il Museo delle Maschere Mediterranee. E oltre al caratteristico centro storico nel quale spiccano la Chiesa di Loreto e quella dedicata alla beata Vergine Assunta, tutti i dintorni di Mamoiada meritano una visita, con tracce archeologiche risalenti al Neolitico come l’antica stele “sa perda pinta”, ovvero la pietra dipinta, oppure il nuraghe di Arrailo, nel Rione “sa Pruna”. A pochi chilometri di distanza sorge Fonni, famoso per essere il comune più alto della Sardegna, da dove partono le escursioni per il Gennargentu. Nel suo centro storico meritano una visita la chiesa di san Giovanni Battista in stile tardogotico, il santuario della Vergine dei Martiri, affiancato dal convento francescano e dall’oratorio di san Michele e il museo della Cultura pastorale, allestito in una casa padronale del 1800, dove è possibile rivivere lo scorrere della vita agro-pastorale che ha caratterizzato il paese. Il viaggio nel cuore della Barbagia termina a Gavoi, celebre per le sue prelibatezze gastronomiche, a partire dal famoso pecorino fiore sardo dop. Qui vale la pena visitare le chiese del Carmelo, di San Gavino, di San Giovanni Battista e di Sant’Antioco, oltre al Santuario campestre di Sa Itria. A due chilometri dal paese, inoltre, non è possibile non restare rapiti dal blu intenso, specie in autunno e inverno, del lago di Gusana, ideale per escursioni in canoa e per la pesca sportiva.