Il Parco della Murgia Materana e le sue chiese rupestri

Insieme ai più famosi sassi, è inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. E’ il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, noto più semplicemente come Parco della Murgia Materana, che sorge nella parte orientale della Basilicata a pochi chilometri dal confine con la Puglia. I circa 8.000 ettari di territorio sui quali si estende sono stati abitati sin dalla preistoria: lo testimoniano i numerosi reperti fossili esposti al Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola di Matera, gli stazionamenti della Grotta dei Pipistrelli e i villaggi neolitici di Murgia Timone, Murgecchia e di Trasanello, circonrdati da fossati difensivi scavati nella roccia. Qui hanno vissuto anche pastori e mandriani, che hanno lasciato testimonianze indelebili della loro vita come i casali e i villaggi rupestri di San Nicola all’Ofra, Cristo la Selva e del Villaggio Saraceno, tutti muniti di chiesa rupestre e area sepolcrale. Già, uno degli elementi più interessanti del Parco è costituita proprio dalle oltre cento chiese rupestri disseminate un po’ ovunque, a volte nascoste dalla vegetazione e scavate in luoghi impervi e di difficile accesso, impreziosite da spettacolari affreschi splendidamente mantenuti. Le chiese – alcune delle quali scavate ed altre costruite – si presentano a navata unica, come la “Cripta della Scaletta” e quella della “Madonna della Croce”, a due navate come quella “Cappuccino Vecchio” e la “Cripta del Canarino”, o a tre navate come la “Madonna delle tre Porte” o “San Pietro sulla via Appia”.

 

 

 

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