Campitello Matese - Fuoriporta - ft Quotidiano Molise

Campitello Matese accende San Massimo

Dal Tirreno all’Adriatico, dal Tavoliere delle Puglie alle Mainarde è lo spettacolo dell’Italia visto da San Massimo, piccolo borgo del Molise nella provincia di Campobasso conosciuto per la sua stazione sciistica di Campitello Matese, il luogo perfetto per riconciliarsi con la natura. Non importa se sia inverno o estate Campitello Matese ha sempre l’idea giusta per arricchire il vostro tempo libero. Se d’inverno, tempo permettendo, si scia, d’estate farete passeggiate o scalate circondati da orchidee fucsia, fragoline e asparagi selvatici. Da provare il trekking walking!

A Campitello si possono effettuare passeggiate all’ombra dei magnifici boschi o cimentarsi in escursioni più impegnative nelle montagne del Matese sino a giungere all’apprezzabile altitudine di 2050 metri a piedi, a cavallo, in mountain-bike o con nuovissimi impianti di risalita che permettono a tutti di raggiungere punti strategici e di godere dell’ambiente montano e di magnifici panorami.

Dal verde al centro storico di San Massimo. Il borgo antico medievale è ancora per buona parte integro e sono ancora riconoscibili le mura perimetrali del castello che, seppur ormai fatte solo di frammenti, rendono l’idea della robustezza della costruzione originaria.

Ben conservate appaiono anche alcune chiese di epoca medievale: la Chiesa di Santa Maria delle Fratte, costruita tra il 1300 ed il 1400, mostra l’arco ogivale del portale con una caratteristica cornice a tortiglione, di schema gotico, al di sopra della quale si può apprezzare lo stemma dei cavalieri di Malta ai quali l’edificio appartiene.

Caratteristica appare anche la Chiesa di San Michele Arcangelo, che, eretta una prima volta dal popolo per essere stato liberato dal flagello della peste del 1656, è stata poi distrutta e ricostruita altre due volte, nel 1745 ed ai primi del 1800.

Ed ora andiamo a tavola… La cucina dei pastori molisani prende si realizza nella “Pezzata” di Capracotta, carne di pecora fatta a pezzi e cucinata a fuoco lento in paioli di rame stagnato, con acqua, olio, sale ed erbe di bosco.

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