L'infiorata di Poggio Moiano ai tempi del Covid - Fuoriporta

L’Infiorata di Poggio Moiano ai tempi del Covid

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L’Infiorata in onore del Sacro Cuore si svolge a Poggio Moiano l’ultimo sabato di giugno ed è la festa più tradizionale del paese. La festa è probabilmente nata con la stessa comunità, che gettava alla rinfusa i petali dei fiori per onorare il passaggio della processione del “Corpus Domini”; documenti storici e ritagli di articoli di giornali attestano che già negli anni ’60 iniziarono a realizzarsi veri e propri tappeti, mentre un video degli anni ’50 testimonia come i fiori venivano gettati lungo il percorso della processione e come, al termine della stessa, i bambini giocavano con i petali. La vera svolta, che trasformò l’Infiorata in evento con la realizzazione di artistici quadri infiorati inquadrati lungo il corso principale, fu documentata nel 1969 nelle pagine del quotidiano Il Messaggero.

Storia

Il 1970 segna l’anno di fondazione della Pro Loco, che legò la tradizione dell’infiorata con la promozione del luogo e dei prodotti tipici e che ancora oggi continua questa attività.
Il sentimento religioso, la passione per l’arte e la valorizzazione del proprio territorio trascinano ancora oggi tutti i poggiomoianesi a continuare la tradizione di comporre quadri floreali per poi lasciare libero il passaggio alla solenne processione che distruggerà il lavoro di mesi di fatica. Con il passare del tempo le tecniche si sono affinate fino a raggiungere i risultati che oggi sorprendono i visitatori per la bellezza delle composizioni; la manifestazione, infatti, in origine prevedeva una laboriosa e lunga preparazione fatta soltanto di fiori freschi, mentre oggi nei mesi antecedenti l’Infiorata vengono raccolti i fiori che poi sono “spetalati” con la tecnica del “piluccamento” e lasciati essiccare in un ambiente con poca luce, per poi essere triturati ottenendo la polvere di fiore usata dai maestri infioratori del luogo.
Gli infioratori poggiomoianesi sin dagli anni ’80 hanno sentito l’esigenza di uscire fuori dai confini locali per far conoscere questa particolare forma artistica. Molte fino a oggi sono state le trasferte per realizzare fuori porta le opere floreali; molte anche le collaborazioni con altri gruppi infioratori, soprattutto quelli laziali con i quali agli inizi degli anni ’90 si è tentato di costituire un coordinamento regionale delle Infiorate.
Nonostante tutto l’Infiorata, sul finire del XX secolo, subì una sensibile flessione nella partecipazione popolare; per rilanciarla nell’anno duemila si pensò di invitare, l’anno successivo, altri gruppi infioratori provenienti da tutt’Italia. Nacque così nel 2001, all’interno dell’Infiorata di Poggio Moiano, il Concorso Nazionale delle Infiorate Artistiche d’Italia. La prima edizione registrò la presenza di ben ventisette delegazioni e proprio grazie a questo successo si gettarono le basi per la nascita, nell’anno 2002 ad Alatri, dell’Associazione Nazionale Infiorate Artistiche Infioritalia.

Associazione Nazionale Città dell’Infiorata

Questa splendida realtà associativa nell’anno 2005 spinse alcune amministrazioni comunali, tra le quali il Comune di Poggio Moiano, ad associarsi nell’Associazione Nazionale Città dell’Infiorata, con l’intento di affiancare le istituzioni locali alle associazioni turistiche e di volontariato consociate in Infioritalia.
Per oltre un decennio Poggio Moiano è stato teatro del famosissimo Concorso Nazionale delle Infiorate ed in seguito ha continuato ad accogliere alcune delegazioni di Infioritalia; oggi il Gruppo Maestri Infioratori di Poggio Moiano intende promuovere un momento di forte aggregazione tra gli infioriatori italiani e non solo, per far sì che Poggio Moiano sia un importante centro artistico nel territorio nazionale e internazionale.

Museo dell’Infiorata

Proprio per questo alcuni membri del gruppo Maestri Infioratori hanno deciso di dare vita, nel 2018, al Museo dell’Infiorata; il museo è situato nel cuore di Poggio Moiano, a ridosso del centro storico, in Piazza Cartoni Melchiorre. All’interno del Museo si trovano le foto più belle delle infiorate storiche di Poggio Moiano, diversi articoli che testimoniano l’antica tradizione e alcuni campioni di fiori essiccati che dimostrano al visitatore il grande lavoro coordinato e continuativo svolto dai gruppi paesani per realizzare una delle feste più attese dell’anno. La sede del Museo funge anche da base operativa d’Infioritalia, che ha la sede legale proprio nel nostro comune.

L’Infiorata ai tempi del Covid

Quest’anno, viste le normative per il contenimento del Covid-19, non sarà possibile realizzare l’Infiorata come tutti gli altri anni; tuttavia la Pro Loco, allo scopo di non sospendere la tradizione, ha organizzato con i Maestri Infioratori e Infioritalia la realizzazione di un unico quadro infiorato sulla piazza del paese l’ultimo sabato di giugno (27 giugno 2020). Per far sì che tutti i paesani possano partecipare all’Infiorata, seppur non tradizionalmente, sono stati indetti i concorsi “L’Infiorata sul balcone” e “L’Infiorata in vetrina” allo scopo di addobbare i balconi e le vetrine delle vie principali del paese; dal 15 giugno le foto dei balconi sono pubblicate sul sito e sui social della Pro Loco https://www.facebook.com/proloco.poggiomoiano/, ai fini della votazione e domenica 28 giugno si effettuerà la premiazione con una targa ricordo.
Da domenica 14 giugno fino all’ultima domenica di giugno, inoltre, saranno esposti, presso la Chiesetta medievale di San Martino, i quadri floreali realizzati dai Maestri Infioratori. La realizzazione dei due tappeti si inserisce nell’iniziativa in occasione della festività religiosa del Corpus Domini, dal titolo simbolico “Un solo Corpus”, creata da Infioritalia allo scopo di raggiungere non solo gli infioratori italiani ma anche quelli esteri: tutti i partecipanti, infatti, hanno realizzato un identico tappeto floreale legato ai simboli della festività religiosa per rappresentare il particolare momento storico che si sta attraversando.
Si tratta di un’Infiorata composta da tanti tasselli, come a formare un solo puzzle e #unsolocorpus: un messaggio di speranza e di rilancio delle tradizioni nonostante il distanziamento. L’iniziativa, molto apprezzata, ha avuto anche il suo momento di notorietà nazionale durante il TG5 delle ore 13.00, con la visione delle immagini dei tappeti realizzati nella nostra chiesa rurale di San Martino.

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