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TOSCANA

Il Carnevale di Foiano della Chiana (Arezzo)

Re Giocondo apre le sfilate del Carnevale di Foiano della Chiana ed è seguito dai carri maggiori, dalle mascherate e dalle bande. Durante l’ultima domenica di festa, dopo aver fatto pubblico testamento, viene infine dato alle fiamme nella spettacolare cerimonia della rificolonata. Saranno quattro i grandi carri allegorici in competizione, appartenenti ai cantieri di Azzurri, Bombolo, Nottambuli e Rustici, che sfilano di fronte ad una giuria formata da esperti d’arte di livello nazionale. Si tratta di carri mastodontici realizzati da veri maestri della cartapesta e da tecnici della meccanica: le loro dimensioni, che si devono attenere rigorosamente al regolamento, raggiungono fino a un massimo di 17 metri di lunghezza, 10 di larghezza e 13 di altezza. Non mancano intrattenimenti per i più piccoli con animazioni, gonfiabili, e treni del carnevale, e grande spazio è dato alla gastronomia tipica a partire dai “cenci” di pasta frolla, il dolce legato a doppio filo alla tradizione culinaria di Foiano.

Il Carnevale di Dicomano (Firenze)

In un borgo nel cuore del Mugello, con il centro storico perfettamente conservato che custodisce piccoli gioielli architettonici, si organizza uno dei carnevali più divertenti di tutta la Toscana. I carri allegorici con le figure in cartapesta sfilano per le vie del paese accompagnati da bande musicali, gruppi folkloristici e mascherine, mentre gli stand gastronomici allestiti in centro offrono i prodotti locali e le ghiottonerie tipiche di questo periodo. Durante il Carnevale si svolge anche un concorso per maschere e gruppi mascherati chiamato “La Dicomaschera”, mentre i più giovani possono divertirsi al luna park allestito per l’occasione.

Il Carnevale dei Figli di Bocco di Castiglion Fibocchi (Arezzo) 

Una piccola Venezia nel cuore della provincia di Arezzo. E’ il Carnevale dei Figli di Bocco, che ogni anno anima il grazioso borgo di Castiglion Fibocchi. Già, perché grandi protagoniste della festa sono delle splendide maschere barocche che fanno bella mostra di se nel corso del colorato e allegro corteo. Una tradizione legata a doppio filo alla storia del Comune, che vede le sue origini nel XII secolo, quando la famiglia dei Pazzi subentrò nel governo del feudo ai Guidi. Tra loro spiccava Ottaviano Pazzi, soprannominato Bocco per una deformazione del viso. A lui il centro deve il nome. E “figli di Bocco” si sono ribattezzati coloro che da circa 15 anni tengono vive alcune tradizioni locali, prima fra tutte quella delle feste a corte in maschera, cui aveva accesso anche il popolo: un carnevale ante litteram cui partecipano oggi duecento figuranti in costume e con il volto coperto dalle classiche maschere veneziane.